7 gennaio
Battesimo del Signore

Nel Battesimo di Cristo
il mondo è santificato,
i peccati sono perdonati:
nell’acqua e nello Spirito
diventiamo nuove creature
(Ant. al Benedictus, Lodi, Battesimo del Signore)

 

Nella domenica dopo il 6 gennaio si celebra la festa del Battesimo del Signore (Ordinamento dell’anno liturgico e del calendario, n. 38), con la quale si chiude il Tempo natalizio.
Nella Notte Santa l’annuncio è stato dato dall’angelo, oggi viene dato dal Padre stesso che manifesta Gesù come il «Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento» (Mt 3,17). Anche noi, in forza del Battesimo e della Cresima siamo costituiti come figli adottivi e abbiamo la certezza che Dio è sempre al nostro fianco per sostenerci nella missione affidataci.
Continuazione del mistero del Natale e dell’Epifania, media il passaggio al tempo ordinario[1], che, prima di proporre la lettura semicontinua del Vangelo di Marco, nella II domenica, offre una pericope evangelica sulla manifestazione del Signore (Gv 1,29-34)[2].

Il Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia suggerisce di fare memoria del Battesimo ricevuto: “[…] affinché i fedeli siano sensibili a tutto ciò che riguarda il Battesimo e la memoria della loro nascita come figli di Dio, la festa del Battesimo del Signore, può costituire un momento opportuno per efficaci iniziative, quali: l’adozione del Rito dell’aspersione domenicale con l’acqua benedetta in tutte le Messe che si celebrano con concorso di popolo; la concentrazione della predicazione omiletica e della catechesi sui temi e sui simboli battesimali” (Direttorio su Pietà popolare e Liturgia, n. 119).

Se possibile, la benedizione dell’acqua prima dell’aspersione dell’assemblea, si tenga al fonte battesimale.

 

CELEBRAZIONE EUCARISTICA

Monizione d’inizio
Con la festa del Battesimo del Signore si conclude il Tempo di Natale. Al Giordano lo Spirito Santo scende su Gesù per rivelare che è il Figlio Unigenito del Padre, l’amato. Con il rito della benedizione e dell’aspersione dell’acqua vogliamo fare memoria del Battesimo ricevuto, nel quale siamo divenuti figli di Dio, fratelli del Signore, membri della Chiesa.

Accogliamo con il canto la processione d’ingresso.

 

Benedizione e aspersione dell’acqua
Se non si celebrano Battesimi durante la Messa, dopo il saluto del celebrante e al posto dei riti penitenziali si compia la preghiera di benedizione e l’aspersione dell’assemblea con l’acqua benedetta (MR, p. 1031 e ss). Si consiglia di benedire l’acqua durante questa celebrazione.

Dopo il saluto iniziale, il sacerdote rimane in piedi alla sede, oppure nei pressi del fonte, rivolto al popolo; dinanzi a lui, il recipiente dell’acqua da benedire. Il sacerdote invita il popolo alla preghiera con queste parole o altre simili:

C. Fratelli e sorelle, in questa domenica commemoriamo il Battesimo del Signore. Suoi discepoli, anche a noi è aperta la strada per la salvezza. Ricevendo quest’acqua, facendo su di noi il segno della croce, accogliamo il rinnovamento interiore, fedeli allo Spirito che ci è stato dato in dono.

Preghiamo ora umilmente Dio nostro Padre, perché benedica quest’acqua con la quale saremo aspersi.

Breve pausa di silenzio.

C. Dio Onnipotente,
ascolta le preghiere del tuo popolo,
che nel ricordo dell’opera ammirabile della nostra creazione,
e di quella ancor più ammirabile della nostra salvezza a te si rivolge.
Degnati di benedire + quest’acqua,
che hai creato perché dia fertilità alla terra,
freschezza e sollievo ai nostri corpi.
Di questo dono della Creazione
hai fatto un segno della tua bontà:
attraverso l’acqua del Mar Rosso
hai liberato il tuo popolo dalla schiavitù;
nel deserto hai fatto scaturire una sorgente
per saziare la sua sete;
con l’immagine dell’acqua viva
i profeti hanno preannunziato la nuova alleanza
che tu intendevi offrire agli uomini;
infine nell’acqua del Giordano,
santificata dal Cristo,
hai inaugurato il sacramento della rinascita,
che segna l’inizio dell’umanità nuova
libera dalla corruzione del peccato.
Ravviva in noi, Signore,
nel segno di quest’acqua benedetta,
il ricordo del nostro Battesimo,
perché possiamo unirci all’assemblea gioiosa di tutti i fratelli,
battezzati nella Pasqua di Cristo nostro Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

T. Amen.

Il sacerdote prende l’aspersorio e asperge se stesso e i ministri, poi il clero e il popolo, passando, se lo ritiene opportuno, attraverso la navata della chiesa. Intanto si esegue un canto adatto. Quindi il sacerdote torna alla sede. Terminato il canto, rivolto al popolo, dice a mani giunte:

C. Dio Onnipotente ci purifichi dai peccati,
e per questa celebrazione dell’Eucaristia
ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno,
in Cristo Gesù nostro Signore.

R. Amen.

 

Professione di fede
Al posto della recita del Credo si propone il Rinnovo delle promesse battesimali (cfr. MR, pp. 180-181).

Fratelli carissimi, per mezzo del Battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale del Cristo, siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, per risorgere con lui a vita nuova.
Ora, rinnoviamo le promesse del nostro Battesimo, con le quali ci siamo impegnati a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa.

Credete in Dio,
Padre Onnipotente,
Creatore del cielo e della terra?
Credo.

Credete in Gesù Cristo,
suo unico Figlio, nostro Signore,
che nacque da Maria Vergine,
morì e fu sepolto,
è risuscitato dai morti
e siede alla destra del Padre?
Credo.

Credete nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne e la vita eterna?
Credo.

Il sacerdote conclude

Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore, per la vita eterna.

Amen.

Segue la Preghiera universale.

 

 

 

[1] “1. La domenica in cui si celebra la festa del Battesimo del Signore tiene luogo nella I domenica del Tempo Ordinario; pertanto le letture della I settimana cominciano il lunedì dopo la domenica che segue il 6 gennaio”: OLM, n. 104.

[2] “Nella II domenica del Tempo Ordinario il Vangelo si riferisce ancora alla manifestazione del Signore, celebrata nella solennità dell’Epifania: tale riferimento è sottolineato dalla pericope tradizionale delle nozze di Cana e da altre due pericopi, tratte esse pure dal Vangelo di Giovanni. Dalla III domenica comincia la lettura semicontinua dei Vangeli sinottici; questa lettura segue il successivo svolgersi della vita e della predicazione del Signore, secondo l’orientamento dottrinale proprio di ogni Vangelo.
Con una distribuzione così concepita si ottiene anche una certa armonia tra l’impostazione di ciascun Vangelo e lo svolgimento dell’anno liturgico. Infatti dopo l’Epifania si leggono gli inizi della predicazione del Signore, che si collegano assai bene con il Battesimo e con le prime manifestazioni di Cristo”: OLM, n. 105.