3 Dicembre
I domenica di Avvento
I domenica di Avvento
Immacolata Concezione
II domenica di Avvento
III domenica di Avvento
IV domenica di avvento
Natale del Signore
Santa Famiglia
Maria SS. Madre di Dio
Epifania del Signore
Battesimo del Signore
Ingresso: Oggi si compie (RN 72)
Salmo responsoriale: proposta musicale CEI
Acclamazione al Vangelo: Alleluia – Cantate al Signore (RN 12)
Presentazione dei doni: Gloria in cielo e pace (RN 69)
Comunione: O tu che dormi, destati (RN 71)
Proposta musicale dal Repertorio Nazionale
O tu che dormi, destati (RN 71)
Testo: F. Rainoldi
Musica: Repertorio di Wittemberg
Fonti: ElleDiCi
Uso: ingresso, comunione, liturgia delle Ore
Forma musicale: corale
Il testo
La melodia di questo antico inno si perde nella notte dei tempi: si dice sia stato ispirato dagli angeli a Heinrich Seuze (Suso), un monaco domenicano vissuto nel XIV secolo in Germania. Fu lui a titolarlo “In dulci jubilo” e a dargli la forma di canone per ricordare la danza degli angeli intorno al bambino Gesù a Betlemme. E’ anche ritenuto il più antico inno in lingua tedesca volgare, tanto conosciuto che Lutero lo incluse nella prima raccolta sistematica di canti per la chiesa riformata (Wittemberg 1524). Piacque anche a Johann Sebastian Bach, che ne fece una celebre rielaborazione per organo.
La musica
L’adattamento è fedele alla stesura antica. Ripropone l’idea, cara ai luterani, di una liturgia nella quale il canto del popolo ha una importanza decisiva, perché consente alla comunità la partecipazione diretta ed esplicita al culto.
Ecco perché la melodia è così semplice e con un movimento schematico facile da assimilare (a/a’, b/b’, c). Il coro (l’organo o altro complesso strumentale di sostegno) ha la funzione di sostenerla, dando corpo alla melodia.
Quando e come utilizzarlo
La collocazione di questo corale è dichiaratamente natalizia, ma sarebbe mortificare il testo non aprirlo ad altri momenti: il rito del battesimo ad esempio, ma anche la preparazione comunitaria al sacramento del perdono, o qualsiasi momento assembleare in cui sia importante rinnovare la speranza: accostati! alzati! giubila!
Anche l’armonizzazione è coerente con questo ruolo. Da notare che l’ultima frase di ogni strofa è preceduta da una battuta lasciata volutamente sospesa. Questo attira l’attenzione su ciò che si sta per dire e che costituisce la sintesi di tutta la strofa stessa. Sarà necessario insistere perché l’attacco (una quinta sotto) di questa ultima frase sia centrato da tutti senza esitazioni.
Inoltre bisogna ricordare che il tempo è di 6/4: evitare quindi di dare due accenti sulla stessa battuta (per marcare il primo tempo senza appesantire il fraseggio, il levare deve essere leggero).