Novena di Natale

Una delle espressioni più significative della pietà popolare del tempo d’Avvento è la novena di Natale, nata per comunicare ai fedeli quelle ricchezze della liturgia ufficiale a cui non potevano accedere.

Il Direttorio su Pietà popolare e Liturgia non manca di sottolineare come oggi il popolo di Dio possa partecipare alle celebrazioni liturgiche in modo più agevole rispetto al passato; per questo motivo raccomanda di solennizzare la celebrazione dei Vespri nei giorni 17-23 dicembre con le “Antifone maggiori”.

“Tale celebrazione, prima o dopo della quale potranno essere valorizzati alcuni elementi cari alla pietà popolare, costituirebbe un’eccellente “novena del Natale” pienamente liturgica e attenta alle esigenze della pietà popolare. All’interno della celebrazione dei Vespri si possono sviluppare alcuni elementi già previsti (es. omelia, uso dell’incenso, adattamento delle intercessioni) (Direttorio su Pietà popolare e Liturgia, n. 103).

Si consiglia, quindi, nei giorni 17-23 dicembre, di far precedere la celebrazione dei Vespri dal Lucernario, di sostituire la Lettura breve con la Prima lettura della celebrazione eucaristica del giorno corrispondente[1], di adattare le intercessioni.

Qualora non fosse possibile (anche per questioni di orario), si propone la seguente Novena, che valorizza i testi liturgici dei giorni precedenti al Natale, in modo particolare le letture offerte dal Lezionario per le ferie dal 17 al 24 dicembre[2] e le Antifone “O”.

Le Antifone maggiori, riproposte come versetto alleluiatico nella celebrazione eucaristica, hanno una struttura tripartita e sono composte da testi biblici, perlopiù dell’Antico Testamento, che annunciano il Messia.

Si aprono con un’invocazione messianica (titolo riferito a Cristo introdotto dalla “O”); seguita da un’amplificazione che la giustifica e da una preghiera al Salvatore introdotta da “vieni”.

La celebrazione inizia con il Lucernario, preceduto eventualmente da una breve monizione che annunci ogni giorno il titolo messianico e il tono della liturgia.

 

LUCERNARIO

Canto invitatorio

Regem venturum Dominum
venite adoremus.

Oppure

Ecco il Signore viene:
venite, adoriamo.

Rallegrati, popolo di Dio ed esulta di gioia, città di Sion:
*ecco, verrà il Signore e ci sarà grande luce in quel giorno
e i monti stilleranno dolcezza;
scorrerà latte e miele tra i colli perché verrà il gran profeta ed egli rinnoverà Gerusalemme.

Ecco, verrà il Signore Dio: un uomo della casa di Davide salirà sul trono; voi lo vedrete ed esulterà il vostro cuore.
Ecco apparire il Signore: non mancherà alla parola data;
*se ancor non giunge, ravviva l’attesa,
poiché certo verrà e non potrà tardare.

Scenderà il Signore dal cielo come rugiada sul vello:
*nei suoi giorni fiorirà la giustizia e abbonderà la pace;
lo adoreranno i potenti del mondo
e lo serviranno tutte le nazioni della terra.

 

L’ultima strofa varia ogni giorno della Novena.

16 dicembre
Ecco sta per venire lo sposo, il re d’Israele, busserà e chiederà di aprirgli la porta.
* È giunto ormai il tempo delle nozze,
il giorno della sua gioia e della sua felicità. Pronta è la regina, amabile come l’aurora, bella come la luna e splendente come il sole.

17 dicembre
Viene la Sapienza, il creatore dell’universo,
e cerca il luogo del suo riposo.
Prenderà in eredità Israele
e pianterà in Giacobbe la sua tenda con letizia.

18 dicembre
Presto apparirà la nostra guida,
il pastore d’Israele;
* e verrà per liberare il suo popolo,
lo condurrà verso una terra
fertile e spaziosa dove scorre latte e miele.

 19 dicembre
Un nuovo germoglio spunterà dal tronco di Iesse e lo Spirito del Signore verrà sudi lui.
* Stenderà la sua mano
e radunerà i dispersi d’Israele.
Vedranno la sua pace
i popoli del mondo e come a stella guarderanno.

20 dicembre
Manderà il Signore suo servo
e a lui darà il suo potere.
* Gli consegnerà le chiavi della casa di Davide e sarà per il popolo come un Padre per i figli.

21 dicembre
Mostrerà Dio a Gerusalemme
il suo amore e il suo splendore,
* e da oriente ritornerà a Sion la sua gioia.
I popoli godranno della sua splendida aurora e finiranno tutti i giorni del dolore.

22 dicembre
Metterà il Signore sul monte Sion
una pietra preziosa, un fondamento sicuro.
* Farà trionfare il diritto e la giustizia
e annullerà in quel giorno il potere della morte.

23 dicembre
In quel giorno manderà il Signore stesso un segno dal cielo
* e una vergine darà alla luce un figlio. Sarà chiamato Dio con noi,
si nutrirà di panna e miele
e governerà con giustizia tutti i popoli del mondo.

24 dicembre
Domani sarà sconfitto il male della terra e regnerà su noi il Salvatore del mondo. 

Segno di croce

Invocazioni

P. Annunciamo con gioia Cristo, venuto nell’umiltà della nostra carne
Egli tornerà e ci chiamerà a possedere il regno promesso.
P. Attendiamo con gioia Cristo, che verrà nello splendore della gloria.
T. Egli tornerà e ci chiamerà a possedere il regno promesso.

 

ACCENSIONE DELLA LAMPADA

Lettore

La lampada accesa sia il segno dell’attesa gioiosa del Signore,
la sua luce illumini il nostro cammino
e ci indichi la via che conduce a Cristo.

Viene accesa la prima delle nove candele. È bene che la chiesa non sia pienamente illuminata. Dopo l’accensione della candela vengono accese le luci.
Durante l’accensione della candela viene cantato il canto proposto o un altro canto adatto.

Si accende una luce [3]

S’accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Vegliate lo sposo non tarderà:
se siete pronti vi aprirà.

Lieti cantate: gloria al Signor! Nascerà il Redentor.

Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.

A questi primi due versi si aggiungono i due versi indicati per ogni giorno della Novena.

16 dicembre
Vegliate, lo sposo non tarderà; se siete pronti, vi aprirà.

17 dicembre
Sapienza del Padre, illuminerà, donando all’uomo verità.

18 dicembre
Nel rovo di fuoco appari a Mosè, Dio d’Israele, guida e re.

19 dicembre
Virgulto di Iesse germoglierai, pace e giustizia porterai.

20 dicembre
O chiave di David, tu aprirai, gli schiavi liberi farai.

21 dicembre
Il volto di Dio su noi splenderà, l’astro d’oriente sorgerà.

22 dicembre
La pietra angolare ci riunirà, la casa non vacillerà.

23 dicembre
O Emmanuele, Dio con noi, ci renderai fratelli tuoi.

24 dicembre
La notte profonda terminerà, grande fulgore apparirà.

Al termine dell’accensione colui che preside dice l’orazione:

O Cristo, stella radiosa del mattino,
incarnazione dell’infinito amore,
salvezza sempre invocata e sempre attesa,
tutta la Chiesa ora ti grida
come la sposa pronta per le nozze:
vieni Signore Gesù,
unica speranza del mondo.
Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
(Colletta per le ferie del tempo ordinario, n. 34)

Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

La liturgia della Parola è quella del giorno corrente.

Omelia

 Antifona “O”
Cantico del Benedictus o del Magnificat
(Si tenga conto se la preghiera si svolge al mattino o alla sera)

Orazione finale
L’orazione è quella del giorno corrente.

Benedizione

Canto

Si può cantare il canto proposto o un altro canto adatto.

 

Innalzate nei cieli[4]

Innalzate nei cieli Io sguardo:
la salvezza di Dio è vicina.
Risvegliate nel cuore l’attesa,
per accogliere il Re della gloria.

Rit.    Vieni, Gesù,
           vieni, Gesù!
           Discendi dal cielo,
           discendi dal cielo.

Sorgerà dalla casa di David
il Messia da tutti invocato:
prenderà da una Vergine il corpo
per potenza di Spirito santo. Rit.

Benedetta sei tu, o Maria,
che rispondi all’attesa del mondo:
come aurora splendente di grazia,
porti al mondo il sole divino. Rit.

Vieni, o Re, discendi dal cielo:
porta al mondo il sorriso di Dio;
nessun uomo ha visto il suo volto,
solo tu puoi svelarci il mistero. Rit.

 

[1] “A scelta, e specialmente nella celebrazione con il popolo, si può fare una lettura biblica più lunga, o dall’ufficio delle letture, o dal lezionario della Messa, e specialmente dai testi che, per un motivo o un altro, non si fossero potuti proclamare. Nulla inoltre vieta che talvolta si scelga anche un’altra lettura più adatta, a norma dei nn. 248-249, 251”: PNLO, 46.

[2] “Nell’ultima settimana prima del Natale, si leggono brani del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di Luca (cap. 1) che propongono il racconto degli eventi che precedettero immediatamente la nascita del Signore. Per la prima lettura sono stati scelti, in riferimento al Vangelo, testi vari dell’Antico Testamento, tra cui alcune profezie messianiche di notevole importanza”: OGLR, 94.

[3] La Famiglia Cristiana nella Casa del Padre. Repertorio di canti per la liturgia, n. 464.

[4] La Famiglia Cristiana nella Casa del Padre. Repertorio di canti