17 dicembre
III domenica di Avvento

GAUDETE

 Rallegrati, esulta, santa città di Dio:
a te viene il tuo Re.
Non temere:
la tua salvezza è vicina.
(2ª Antifona, Ufficio delle letture, Domenica, III Settimana di Avvento)

 

Il tema della gioia si innesta, in questa III Domenica di Avvento, su tre messaggi complementari che la liturgia della Parola ci offre. Il Battista annuncia che il Messia viene tra noi come uno sconosciuto (cfr. Gv 1,26); il profeta Isaia lo presenta come Messia dei poveri; Paolo invita il cristiano a gioire per la venuta del Messia e ad andargli incontro. Il credente è nella gioia perché la venuta del Signore è ormai prossima, la salvezza è vicina.

 

CELEBRAZIONE EUCARISTICA

Si raccomanda l’uso della casula di colore rosaceo, che, attenuando il colore viola, indica che siamo oltre la metà del cammino di Avvento e ormai prossimi al Natale[1].

 

Monizione iniziale

In questa III Domenica di Avvento l’annuncio dell’approssimarsi della venuta del Signore diventa invito alla gioia. Il colore rosa delle vesti liturgiche indica che siamo avanti nel cammino e che il Natale è ormai prossimo.

Accogliamo con il canto la processione d’ingresso.

Si propone la seguente formula per il saluto del sacerdote:

Il Dio della speranza,
che ci riempie di ogni gioia
e pace nella fede
per la potenza dello Spirito Santo,
sia con tuti voi.

 

Colletta

Se lo si ritiene opportuno, per il bene spirituale dell’assemblea, è possibile utilizzare la Colletta alternativa ispirata al Vangelo della III Domenica di Avvento anno B.

O Dio, Padre degli umili e dei poveri,
che chiami tutti gli uomini
a condividere la pace e la gioia del tuo regno,
mostraci la tua benevolenza
e donaci un cuore puro e generoso,
per preparare la via al Salvatore che viene.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
(MR, 964)

 

Prefazio

Si propone di utilizzare il Prefazio dell’Avvento II.

 

Acclamazioni

Si suggerisce di cantare, oltre quelle acclamazioni che hanno un’intonazione escatologica, anche l’Amen al termine della dossologia della preghiera eucaristica.

 

Rito della pace

Connesso al tema della gioia e della presenza del Signore, è lo scambio della pace.
“«Vi lascio la pace, vi do la mia pace», sono le parole con le quali Gesù promette ai suoi discepoli riuniti nel cenacolo, prima di affrontare la passione, il dono della pace, per infondere in loro la gioiosa certezza della sua permanente presenza. Dopo la sua risurrezione, il Signore attua la sua promessa presentandosi in mezzo a loro nel luogo dove si trovavano per timore dei Giudei, dicendo: «Pace a voi!»” (Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, Lettera circolare l’espressione rituale del dono della pace nella Messa).
Per valorizzare il gesto della pace non è necessario comporre una nuova monizione o accompagnarlo con ulteriori aggiunte (es. un canto). Lo scambio della pace per sua natura manifesta la gioia di coloro che credono nella presenza del Signore. Potrebbe rivelarsi utile evidenziare nell’omelia, o in un incontro di formazione liturgica, il senso più vero e profondo di questo gesto.

 

Benedizione solenne

Prima della benedizione è opportuno offrire il quadro preciso degli orari delle celebrazioni natalizie (i ministri dell’accoglienza, all’uscita, potrebbero dare ai fedeli un piccolo promemoria degli orari delle celebrazioni).

In alcune parrocchie è d’uso anche rivolgere una lettera o un messaggio a tutta la comunità in occasione del Natale. Tutto questo si armonizza e completa la celebrazione portandone lo spirito nella quotidianità e nella vita delle comunità.
Sarà anche l’occasione di richiamare il valore di alcune usanze locali (benedizione delle famiglie, costruzione e preghiera attorno al presepio).
Si cerchi, infine, di prevedere una o più Celebrazioni Penitenziali comunitarie, in prossimità delle celebrazioni natalizie, che permettano ai fedeli di accedere con maggiore facilità al Sacramento della Riconciliazione.
Anche in questa domenica è bene concludere con la Benedizione solenne (cfr. MR, pp. 428-429). In alternativa si propone la seguente preghiera di benedizione sul popolo (MR, p. 448, n. 14):

Si allieti oggi e sempre, Signore, la tua famiglia
radunata per la celebrazione dei santi misteri,
e perseverando nel bene
ottenga i benefici della tua redenzione.
Per Cristo nostro Signore.

 

Congedo

Si propone di terminare con la seguente formula di congedo, che richiami il tema della gioia (MR, p. 425):

La gioia del Signore sia la nostra forza. Andate in pace.

 

[1] “La differenza dei colori nelle vesti sacre ha lo scopo di esprimere, anche con mezzi esterni, la caratteristica particolare dei misteri della fede che vengono celebrati, e il senso della vita cristiana in cammino lungo il corso dell’anno liturgico”: OGMR, n. 345.