1 gennaio
Maria SS. Madre di Dio

Meraviglioso mistero!
Oggi tutto si rinnova,
Dio si è fatto uomo;
immutato nella sua divinità,
ha assunto la nostra umanità.
(Ant. al Benedictus, Lodi, Maria SS. Madre di Dio)

 

Nel primo giorno dell’anno civile celebriamo la Solennità di Maria Madre di Dio; in essa si commemora anche l’imposizione del SS. Nome di Gesù (Ordinamento dell’anno liturgico e del calendario, n. 35, f.). Dal 1967, inoltre, è stata indetta per questo giorno la Giornata Mondiale della Pace.

“Nel ricomposto ordinamento del periodo natalizio ci sembra che la comune attenzione debba essere rivolta alla ripristinata Solennità di Maria Ss. Madre di Dio; essa, collocata secondo l’antico suggerimento della Liturgia dell’Urbe al primo giorno di gennaio, è destinata a celebrare la parte avuta da Maria in questo mistero di salvezza e ad esaltare la singolare dignità che ne deriva per la Madre Santa… per mezzo della quale abbiamo ricevuto… l’Autore della vita (Messale Romano, 1º gennaio, Ant. d’ingresso e Colletta); ed è, altresì, un’occasione propizia per rinnovare l’adorazione al neonato Principe della Pace, per riascoltare il lieto annuncio angelico (cfr Lc 2,14), per implorare da Dio, mediatrice la Regina della Pace, il dono supremo della pace. Per questo, nella felice coincidenza dell’Ottava di Natale con il giorno augurale del primo gennaio, abbiamo istituito la Giornata Mondiale della Pace, che raccoglie crescenti adesioni e matura già nel cuore di molti uomini frutti di Pace” (Marialis cultus, n. 5).

Nella preghiera dopo la comunione, viene esteso il significato della maternità di Maria, venerata “Madre del Cristo e di tutta la Chiesa” (Preghiera dopo la Comunione, Maria Santissima Madre di Dio)

È opportuno mettere in luce nelle monizioni, o nell’omelia, i numerosi i rimandi alla pace presenti nel rito della Messa (nel saluto liturgico, nel testo del Gloria, nei riti di comunione come l’embolismo, nella preghiera introduttiva al segno della pace, nello scambio del gesto di pace, nel testo dell’Agnello di Dio, nel congedo finale).

È bene ricordare il senso profondo dello scambio della pace. La pace invocata e celebrata prima della Comunione Eucaristica, è la pace del Risorto.[1]

 

CELEBRAZIONE EUCARISTICA

Nell’aula liturgica un’immagine della Madre di Dio (Madonna col Bambino) potrà essere opportunamente onorata con fiori e luci.

Tutta la Liturgia abbia lo stesso tono solenne del giorno del Natale, poiché se ne celebra l’ottava.

È consuetudine molto diffusa di cantare, il 1° gennaio, l’inno Veni, creator Spiritus, “perché lo Spirito del Signore diriga i pensieri e le azioni dei singoli fedeli e delle comunità cristiane durante il corso dell’anno” (Direttorio su pietà popolare e Liturgia, n. 116).

 

Monizione iniziale

“Nell’ottava del Natale del Signore e nel giorno della sua circoncisione, celebriamo la Solennità di Maria Santissima, Madre di Dio, che i Padri del Concilio di Efeso acclamarono con il titolo di “Theotòkos” [cioè Madre di Dio], perché per mezzo di lei il Verbo si fece carne e venne a porre la sua tenda in mezzo agli uomini il Figlio di Dio, Principe della pace, al quale fu dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome” (Martirologio Romano, 1 gennaio, pag. 101).

 

Atto Penitenziale

Si suggerisce di utilizzare la prima formula dell’Atto penitenziale del Tempo di Natale del Messale Romano (p. 299)

Signore, Figlio di Dio,che nascendo da Maria Vergine
ti sei fatto nostro fratello,
abbi pietà di noi.

R. Signore, pietà. oppure Kyrie, eléison.

Cristo, figlio dell’uomo,
che conosci e comprendi la nostra debolezza,
abbi pietà di noi.

R. Cristo, pietà. oppure Christe, eléison.

Signore, Figlio primogenito del Padre,
che fai di noi una sola famiglia,
abbi pietà di noi.

R. Signore, pietà. oppure Kyrie, eléison.

 

Preghiera dei fedeli

La preghiera dei fedeli può attingere al tema del Messaggio per la 51a Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 2018).

 

Dopo la comunione

Conclusa l’orazione dopo la comunione, al canto di un’antifona mariana o del Magnificat, è possibile venerare con l’incenso l’immagine della beata Vergine Maria facendo memoria della fede della Madre che ha portato nel cuore, con atteggiamento religioso, i misteri del Figlio.

 

Benedizione solenne

Si suggerisce di impartire la benedizione solenne per l’Inizio dell’anno (MR, p. 430).

 

 

[1] «Vi lascio la pace, vi do la mia pace», sono le parole con le quali Gesù promette ai suoi discepoli riuniti nel cenacolo, prima di affrontare la passione, il dono della pace, per infondere in loro la gioiosa certezza della sua permanente presenza. Dopo la sua risurrezione, il Signore attua la sua promessa presentandosi in mezzo a loro nel luogo dove si trovavano per timore dei Giudei, dicendo: «Pace a voi!». Frutto della redenzione che Cristo ha portato nel mondo con la sua morte e risurrezione, la pace è il dono che il Risorto continua ancora oggi ad offrire alla sua Chiesa riunita per la celebrazione dell’Eucaristia per testimoniarla nella vita di tutti i giorni. (CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI, Lettera circolare L’espressione rituale del dono della pace nella Messa, 8 giugno 2014).