Benedizione dei bambinelli

Papa Paolo VI, durante l’Angelus del 21 dicembre del 1969, diede per la prima volta, la benedizione alle statuette del Bambino Gesù e ai presepi: “Ci si riscalda al presepio, come ad un focolare di amore buono e puro, e ci si sente un po’ illuminati su tutti i problemi di questa nostra misteriosa avventura, che è la nostra vita nel tempo, sulla terra. È una bella cosa il presepio, non è vero, figliuoli? Non è vero, voi uomini, che ci rappresentate il mondo del lavoro? Sì, è una bella cosa; e per questo benediremo subito, dalla nostra finestra, le vostre statuette del Bambino Gesù, e poi verremo, giù nella Piazza, a benedire il Presepio” (Paolo VI, Angelus, 21 dicembre 1969).

Da allora, anche i suoi successori, nella terza domenica di Avvento, durante l’Angelus, hanno continuato l’uso di impartire la benedizione su queste immagini sacre che le famiglie e i più piccoli portano in piazza.

Dove vi sia la consuetudine di benedire le statuette del Bambino Gesù, si propone di utilizzare il Rito per la benedizione degli oggetti di pietà (Benedizionale, nn. 1705-1721).

 

Inizio
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.

 

Saluto
Il ministro saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura.

La grazia, la misericordia e la pace di Dio nostro Padre
e di Gesù Cristo nostro salvatore sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.

 

Monizione
Il ministro introduce il rito di benedizione con queste o altre parole.

Le immagini di Gesù bambino, espressione della nostra fede, richiamano la presenza e l’amore di Dio nelle nostre case. Mentre invochiamo su di esse la benedizione del Signore, non dimentichiamo che è soprattutto da noi che il Signore attende una coerente testimonianza di vita.

 

Lettura della parola
Un lettore o uno dei presenti legge il brano della Sacra Scrittura proposto o un altro testo opportunamente scelto dal Lezionario.

Lettore            Ascoltate la parola di Dio dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

 

2 Cor 4,1-7
Cristo è immagine di Dio.

Fratelli, avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata accordata, non ci perdiamo d’animo. Al contrario, abbiamo rifiutato le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunciando apertamente la verità e presentandoci davanti a ogni coscienza umana, al cospetto di Dio.
E se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: in loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio. Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: “Rifulga la luce dalle tenebre”, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.
Noi però abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi.

 

Breve esortazione
Al termine dell’esortazione, dopo un breve momento di silenzio il ministro dice:

Preghiamo.
Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Segue la preghiera del Signore.

Padre nostro.

 

Preghiera di Benedizione
Il ministro, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:

Benedetto sii tu, o Padre,
origine e fonte di ogni benedizione,
che ti compiaci della crescita spirituale
dei tuoi figli;
mostraci la tua benevolenza
e fa’ che portando questi segni di fede e di devozione,
ci impegniamo a conformarci
all’immagine del Figlio tuo Gesù Cristo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

 

Conclusione
Il ministro stendendo le mani sui presenti dice:

Dio che in Cristo ha rivelato la sua gloria,
vi conceda di imitarlo con la santità della vita,
perché possiate contemplarlo faccia a faccia nella beatitudine eterna.
R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio + e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
R. Amen.

Un canto corale può chiudere la celebrazione